Venerdì 22 giugno alle h. 19.00 verrà inaugurata all’ OPC la mostra del fotografo belga Etienne Pierart, “Il Silenzio dei Poli”, verrà offerto un buffet, ingresso gratuito.
L’ inaugurazione, ore 19.00
In occasione dell’inaugurazione approfondiremo con l’artista Etienne Pierart fotografo reporter di spedizioni scientifiche, alcuni aspetti di questi avventurosi viaggi, il significato delle missioni di ricerca ai Poli, nonché le domande che incuriosiranno i partecipanti.
Durante l’ inaugurazione verrà offerto un aperitivo buffet ai partecipanti e alle h. 21.00 sarà inoltre possibile partecipare alla visita dell’OPC e all’osservazione astronomica ai telescopi.
INGRESSO GRATUITO
La Mostra, visibile fino al 16 Settembre
La mostra è il risultato di anni di viaggi e ricerche che l’artista ha compiuto al Polo Nord e al Polo Sud. Spesso col ruolo di fotografo reporter di spedizioni scientifiche, sia per la NASA che per altri progetti internazionali, Etienne è stato quattro volte in Antartide (tra il 2004 e il 2012) e cinque volte nell’Artico, dove tra il 2005 e il 2017 ha visitato la Groenlandia, le Isole Svalbard e viaggiato attraverso lo stretto di Bering sulla nave rompighiaccio russa Kapitan Khlebnikov.
Durante le lunghe e avventurose spedizioni di ricerca (della durata non inferiore a 2 mesi) ha avuto l’occasione di vistare basi scientifiche e documentare le attività dei ricercatori: biologi, fisici, chimici, climatologi, ambientalisti, antropologi, etc. In Antartide, ad esempio, ha potuto visitare le basi americane, neozelandesi, francesi e australiane, mentre nel 2016, al Polo Nord, ha partecipato a una spedizione con un team di scienziati e cartografi che si è occupato di aggiornare le mappe dell’Artide.
Le fotografie di Etienne Pierart raccontano di viaggi audaci e imprevedibili, in cui le forze della natura – il vento e i ghiacci in particolare – mettono costantemente a rischio la riuscita di una spedizione. Sono anche storie di mondi lontani che l’artista ha documentato tanto con lo sguardo documentaristico del reporter che con quello poetico dell’uomo messo a confronto con un immenso deserto ghiacciato, sul quale aleggia un silenzio sacro, dove un profondo senso di estraniamento e solitudine attiva una connessione più intima con se stessi e con il pianeta. Nel corso di questi viaggi Etienne ha avuto modo di osservare con i suoi occhi le stravolgenti conseguenze del riscaldamento globale, il ridursi – anno dopo anno – della superficie dei ghiacci, la drastica trasformazione del paesaggio polare, degli animali e delle piante che ci vivono.
I Poli di Etienne Pierart sono in effetti il riflesso e la fotografia stessa dell’incerto futuro della nostra Umanità. Queste fotografie hanno in sé una triplice valenza: raccontano i Poli nella loro potente e sublime bellezza, ma anche la tragica attualità degli effetti del global warming e il loro identificarsi come nuova frontiera della scienza e della ricerca.
La mostra che resterà visitabile fino al prossimo 16 Settembre, vedrà l’intervento del Prof. Valter Maggi, del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, il quale approfondirà alcuni aspetti sui cambiamenti climatici e sulle attività scientifiche che si svolgono presso le basi antartiche.
Alcune foto
Etienne Pierart
Nato nel 1960 a Bruxelles, Etienne Pierart è fotografo freelance dal 2000.
Ha lavorato per le Nazioni Unite e per la Banca Mondiale in 6 differenti paesi (Honduras, Botswana, Ginevra, Svizzera, Stati Uniti, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina) e in altre parti del mondo travagliate da conflitti. Ha visitato piùdi 90 paesi e trae la maggior parte della sua ispirazione dai suoi viaggi e spedizioni verso i Poli artico e antartico.
La sua opera d’autore affronta vari soggetti, che lui non smette mai di indagare attraverso avventurosi viaggi: l’universo polare, le guerre e i conflitti, il vivere quotidiano nelle differenti culture. Èanche interessato alla sensualità del corpo nudo in movimento cosìcome agli alberi e alle forme della natura, agli sport e alle arti marziali.
Oltre all’utilizzo di tecniche digitali, Etienne lavora ed elabora la sua fotografia con metodi antichi: dal processo al carbone Fresson con argento e oro, al disegno su pietra per litografie e stampe, o disegno con platino e palladio.
L’opera di Etienne Pierart non si limita alla fotografia. Ha diretto diversi documentari, sul tango argentino, sul balletto in Corea del Sud e in Giappone, sulla Capoeira angolana a Salvador de Bahia in Brasile e sul Taekwondo in Corea del Sud.
È attualmente membro della Société des Artistes Français, della Société Nationale des Beaux Arts (SNBA) e del Salon d’Automne.
Vive e lavora ad Aix-en-Provence, Ginevra e Bruxelles.
Come arrivare
All’ Osservatorio Polifunzionale del Chianti, siete pregati di lasciare la macchina al parcheggio di fianco alla strada, dal parcheggio inizia un sentiero lungo circa 300 mt. con indicazioni osservatorio, per problemi tecnici il sentiero non è illuminato.
Indirizzo:
Osservatorio Polifunzionale del Chianti, Strada Provinciale Castellina in Chianti SP101 KM 9, 50021 Barberino Val d’Elsa FI, Km 9,25, Firenze
Info:
Telefono: 333 1192517
Email: info@osservatoriochianti.it
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