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Un’esposizione per esplorare il rapporto tra Arte e Scienza all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti

Un’esposizione in due atti per esplorare il rapporto tra Arte e Scienza e dimostrare la replicabilità e l’unicità della Natura a cura di Giada Rodani, responsabile Arte e Cultura dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti.

L’Osservatorio Polifunzionale del Chianti (OPC), in collaborazione con l’Associazione Amici dell’OPC e con il patrocinio dell’Università di Firenze e del Comune di Barberino Tavarnelle, promuove la mostra dell’artista e scienziato Armando Pelliccioni dal titolo Pensare Universale

La mostra, a cura di Giada Rodani, si svilupperà in due importanti sedi del Comune di Barberino Tavarnelle: l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti e lo storico Palazzo Malaspina di San Donato in Poggio, un’esposizione in due atti che approfondirà il percorso artistico e di ricerca che Pelliccioni ha intrapreso da oltre 20 anni.

Arte e Scienza delle Esplosioni: differenza nell’uguaglianza

Il primo atto sarà all’OPC con la mostra “Pensare Universale: Arte e Scienza delle Esplosioni” che inaugurerà il prossimo 23 giugno (h. 17.30). L’occasione permetterà di ammirare le opere della serie Esplosioni Risonanti, che l’artista ha realizzato tra gli anni 2021 – 2022.

La serie rappresenta un momento particolarmente significativo nello sviluppo del pensiero di Pelliccioni, essa affronta il tema specifico del rapporto tra Arte e Scienza volto a dimostrare quanto la Natura sia sì ripetibile ma al contempo unica e individuale. Le Esplosioni Risonanti sono il risultato di veri e propri esperimenti di laboratorio, esplosioni reali effettuate con detonatori e cariche esplosive, uno studio sul comportamento della materia (colore) sottoposta a un improvviso e violento rilascio di energia (detonazione). 

Realizzate in piccolo formato rispetto ai formati più grandi solitamente utilizzati, queste esplosioni cromatiche dialogano tra loro essendo state ad esse applicate le stesse identiche miscelazioni di cariche esplosive e lo stesso detonatore. Si vuole così dimostrare che, nonostante l’identicità delle sollecitazioni, scientificamente si verifica una somiglianza delle forme prodotte, ma mai un’uguaglianza. Utilizzando esclusivamente colori primari e lo stesso tipo di detonatore, nelle diverse opere viene applicato un processo di scomposizione e ricomposizione della complessità della Natura che crea forme diverse partendo dalle stesse caratteristiche iniziali: opere che ci portano a riflettere sul concetto di “differenza nell’uguaglianza”

In queste opere sarà inoltre possibile notare le corrispondenze con le affascinanti formazioni che i nostri astronomi osservano nel cosmo. I risultati delle esplosioni che Pelliccioni ricrea in laboratorio, con l’uso dei detonatori e particolari smalti colorati, evidenziano numerose similitudini ed analogie con le forme che assumono le esplosioni stellari nel nostro universo. 

Partecipa all’inaugurazione

Domenica 23 Giugno, alle ore 17:30, l’artista accompagnerà il pubblico in una lettura guidata delle opere e verranno approfonditi gli aspetti scientifici ad esse collegate.

Alle ore 22 verrà fatta un’ulteriore visita guidata alla mostra in notturna, con la possibilità di osservare alcuni oggetti celesti ai telescopi. Si andrà infatti a cercare le esplosioni presenti nell’universo, quelle delle nove e supernove, delle nebulose planetarie che ne contengono i loro resti.

Caos–Creazione–Evoluzione

Il secondo atto “Pensare Universale: Caos–Creazione–Evoluzione” inaugurerà il 28 settembre negli eleganti ambienti del Palazzo Malaspina, che ospiteranno la mostra antologica dell’intera produzione artistica di Armando Pelliccioni. Ogni sala del prestigioso palazzo rinascimentale accoglierà le pitture di ciascun periodo artistico, un percorso cronologico e tematico che permetterà di comprendere la rigorosa ricerca artistico-scientifica di Pelliccioni

Giorni di apertura del Palazzo Malaspina per visitare la mostra:

  • settembre: lunedì e martedì dalle 10 alle 13, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13, dalle 16 alle 19;
  • ottobre: lunedì e martedì dalle 10 alle 13, giovedì dalle 16 alle 19, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13, dalle 16 alle 19;
  • novembre: venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19;

Pelliccioni: tra Arte e Scienza

L’operare di Pelliccioni è quindi una combinazione inscindibile di Arte e Scienza. Basandosi sulle verità e inconfutabilità delle leggi della Natura consolidate nella Fisica egli si fa promotore della diffusione del pensiero scientifico nel quotidiano e nei territori dell’arte, facendo delle sue opere una stimolante occasione di divulgazione scientifica e di riflessione sul contemporaneo.

Per maggiori informazioni

📍 Come arrivare?

Indirizzo: Osservatorio Polifunzionale del Chianti, Strada Provinciale Castellina in Chianti SP101 KM 9, 50021 Barberino Val d’Elsa FI, Km 9,25, Firenze

Indicazioni parcheggio:

https://goo.gl/maps/LCsDkL8VNVdD6K736

❤️ Entra a far parte degli Amici dell’OPC

Se siete interessati a vivere più da vicino l’Osservatorio, è possibile diventare soci dell’Associazione e partecipare gratuitamente ai numerosi ritrovi e iniziative che si svolgono durante l’anno, oltre che partecipare attivamente alla vita dell’Osservatorio.

Per ulteriori informazioni:

Scrivi a info@osservatoriochianti.it

L’evento è gratuito e l’ingresso è libero, è gradita la conferma della partecipazione, registrando la propria presenza su Eventbrite e selezionando Registrazione all’evento.




Venerdì 22 giugno alle h. 19.00 verrà  inaugurata all’ OPC la mostra del fotografo belga Etienne Pierart, “Il Silenzio dei Poli”, verrà offerto un buffet, ingresso gratuito.

L’ inaugurazione, ore 19.00

In occasione dell’inaugurazione  approfondiremo con l’artista Etienne Pierart fotografo reporter di spedizioni scientifiche, alcuni aspetti di questi avventurosi viaggi, il significato delle missioni di ricerca ai Poli, nonché le domande che incuriosiranno i partecipanti.

Durante l’ inaugurazione verrà offerto un aperitivo buffet ai partecipanti e alle h. 21.00 sarà inoltre possibile partecipare alla visita dell’OPC e all’osservazione astronomica ai telescopi.

INGRESSO GRATUITO

La Mostra, visibile fino al 16 Settembre

La mostra è il risultato di anni di viaggi e ricerche che l’artista ha compiuto al Polo Nord e al Polo Sud. Spesso col ruolo di fotografo reporter di spedizioni scientifiche, sia per la NASA che per altri progetti internazionali, Etienne è stato quattro volte in Antartide (tra il 2004 e il 2012) e cinque volte nell’Artico, dove tra il 2005 e il 2017 ha visitato la Groenlandia, le Isole Svalbard e viaggiato attraverso lo stretto di Bering sulla nave rompighiaccio russa Kapitan Khlebnikov.

Durante le lunghe e avventurose spedizioni di ricerca (della durata non inferiore a 2 mesi) ha avuto l’occasione di vistare basi scientifiche e documentare le attività dei ricercatori: biologi, fisici, chimici, climatologi, ambientalisti, antropologi, etc. In Antartide, ad esempio, ha potuto visitare le basi americane, neozelandesi, francesi e australiane, mentre nel 2016, al Polo Nord, ha partecipato a una spedizione con un team di scienziati e cartografi che si è occupato di aggiornare le mappe dell’Artide.

Le fotografie di Etienne Pierart raccontano di viaggi audaci e imprevedibili, in cui le forze della natura – il vento e i ghiacci in particolare – mettono costantemente a rischio la riuscita di una spedizione. Sono anche storie di mondi lontani che l’artista ha documentato tanto con lo sguardo documentaristico del reporter che con quello poetico dell’uomo messo a confronto con un immenso deserto ghiacciato, sul quale aleggia un silenzio sacro, dove un profondo senso di estraniamento e solitudine attiva una connessione più intima con se stessi e con il pianeta. Nel corso di questi viaggi Etienne ha avuto modo di osservare con i suoi occhi le stravolgenti conseguenze del riscaldamento globale, il ridursi – anno dopo anno – della superficie dei ghiacci, la drastica trasformazione del paesaggio polare, degli animali e delle piante che ci vivono.

I Poli di Etienne Pierart sono in effetti il riflesso e la fotografia stessa dell’incerto futuro della nostra Umanità. Queste fotografie hanno in sé una triplice valenza: raccontano i Poli nella loro potente e sublime bellezza, ma anche la tragica attualità degli effetti del global warming e il loro identificarsi come nuova frontiera della scienza e della ricerca.

La mostra che resterà visitabile fino al prossimo 16 Settembre, vedrà l’intervento del Prof. Valter Maggi, del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, il quale approfondirà alcuni aspetti sui cambiamenti climatici e sulle attività scientifiche che si svolgono presso le basi antartiche.

Alcune foto


Etienne PierartEtienne Pierart

Nato nel 1960 a Bruxelles, Etienne Pierart è fotografo freelance dal 2000.

Ha lavorato per le Nazioni Unite e per la Banca Mondiale in 6 differenti paesi (Honduras, Botswana, Ginevra, Svizzera, Stati Uniti, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina) e in altre parti del mondo travagliate da conflitti. Ha visitato piùdi 90 paesi e trae la maggior parte della sua ispirazione dai suoi viaggi e spedizioni verso i Poli artico e antartico.

La sua opera d’autore affronta vari soggetti, che lui non smette mai di indagare attraverso avventurosi viaggi: l’universo polare, le guerre e i conflitti, il vivere quotidiano nelle differenti culture. Èanche interessato alla sensualità del corpo nudo in movimento cosìcome agli alberi e alle forme della natura, agli sport e alle arti marziali.

Oltre all’utilizzo di tecniche digitali, Etienne lavora ed elabora la sua fotografia con metodi antichi: dal processo al carbone Fresson con argento e oro, al disegno su pietra per litografie e stampe, o disegno con platino e palladio.

L’opera di Etienne Pierart non si limita alla fotografia. Ha diretto diversi documentari, sul tango argentino, sul balletto in Corea del Sud e in Giappone, sulla Capoeira angolana a Salvador de Bahia in Brasile e sul Taekwondo in Corea del Sud.

È attualmente membro della Société des Artistes Français, della Société Nationale des Beaux Arts (SNBA) e del Salon d’Automne.

Vive e lavora ad Aix-en-Provence, Ginevra e Bruxelles.


Come arrivare

All’ Osservatorio Polifunzionale del Chianti, siete pregati di lasciare la macchina al parcheggio di fianco alla strada, dal parcheggio inizia un sentiero lungo circa 300 mt. con indicazioni osservatorio, per problemi tecnici il sentiero non è illuminato.

Indirizzo:
Osservatorio Polifunzionale del Chianti, Strada Provinciale Castellina in Chianti SP101 KM 9, 50021 Barberino Val d’Elsa FI, Km 9,25, Firenze

Google Maps https://www.google.it/maps/place/43°31’23.2%22N+11°14’41.4%22E/@43.523099,11.2426473,17z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x0:0x0!8m2!3d43.523099!4d11.244836

Info:
Telefono: 333 1192517
Email: info@osservatoriochianti.it

Evento Facebook

https://www.facebook.com/events/166012710903757/




L’ inaugurazione è stato un grande successo, molta affluenza alle ore 18.00 per l’ inaugurazione e ben 160 persone alla prima visita serale, di seguito alcune foto dell’ evento e del suo protagonista indiscusso, il telescopio Marcon da 80 cm di diametro, il più grande della toscana !

Grazie a tutte le persone che sono venute, a tutti i volontari che hanno dato un prezioso aiuto e sopratutto ai nostri sponsor che hanno permesso che questo sogno diventasse realtà!

Sponsor:

  • Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze
  • Unione Comunale del Chianti Fiorentino
  • Banca di Cambiano 1884
  • Cometa S.p.A.
  • Lucillo Andriolo, amico astrofilo e astrofotografo

Cieli sereni

 

        

 




Comunicato stampa

INAUGURAZIONE DEL

NUOVO OSSERVATORIO

POLIFUNZIONALE DEL CHIANTI

Sabato 1 luglio ore 18:00

A quattro anni esatti dalla sua inaugurazione del 7 luglio 2013 alla presenza di Paolo Nespoli, l’Osservatorio si rinnova e cresce.

Con l’acquisizione del nuovo telescopio, in comodato d’uso dall’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino, e la realizzazione del Centro di Elaborazione Dati Meteo del Chianti (CEDaM), l’Osservatorio si potenzia scientificamente divenendo un centro di eccellenza nel cuore del Chianti, classificato di recente come uno dei cieli più belli d’Italia (Certificazione Astronomitaly).

Il telescopio più grande della Toscana, con i suoi 80 cm di diametro dello specchio che raccoglie la luce che arriva a noi dalle stelle del cosmo, è arrivato in Chianti grazie a uno sforzo coordinato dal team dell’OPC che ha coinvolto la Marcon Telescopes di San Donà di Piave per il trasferimento e il restauro e ha avuto il sostegno del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, dell’Unione Comunale del Chianti Fiorentino, della Banca di Cambiano 1884, di Cometa S.p.A. e dell’astrofilo Lucillo Andriolo.

Il 1 luglio alle 18:00 saranno inaugurati perciò:

  • Il nuovo telescopio dell’OPC;

  • Il nuovo Centro di Elaborazione Dati Meteo;

  • La nuova collocazione esterna del telescopio Celestron da 35 cm.


La prima visita del Nuovo Osservatorio aperta al pubblico avrà luogo dalle ore 21:30 alle ore 23:30 senza prenotazioni al prezzo ridotto speciale di 3€.

Grazie a questi due strumenti sarà possibile avere uno sguardo nuovo sul cielo e la nuova Sala Meteo sarà aperta e mostrata al pubblico, soprattutto ai possibili beneficiari che possono essere le aziende vitivinicole e turistiche.


Vi aspettiamo numerosi, sia per l’inaugurazione che per la visita serale!

 

PROGRAMMA DELL’EVENTO

18:00

Arrivi

18:15

Benvenuto Emanuele Pace

18:25

Interventi Sindaco di Tavarnelle
Sindaco di Barberino
Presidente del Museo di Storia Naturale
Direttore INAF-OATO

Presidente UAI

18:50 Taglio del nastro
19:00 Visita guidata autorità

19:30

Buffet

20:00

Fine inaugurazione

21:30

Visita guidata pubblica

SCHEDA DEL TELESCOPIO

Il telescopio riflettore tipo Ritchey Cretien, prima all’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino a Pino Torinese, fu realizzato dalla ditta Marcon Telescopes, su una montatura preesistente, e installato nel 2000.

Le condizioni di seeing dell’area torinese però non ne hanno permesso il pieno impiego e quindi è stato trasferito presso l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti per sfruttarlo in attività scientifiche legate allo studio di stelle variabili e di transiti di esopianeti. Quest’ultima sarà svolta in collaborazione anche con l’Osservatorio Autonomo della Valle d’Aosta, dove sono collocati 5 telescopi riflettori con specchio primario da 40 cm di diametro che sondano il cielo alla ricerca di pianeti extrasolari. L’attività congiunta permetterà di aumentare il tempo di osservazione e l’efficienza di scoperta, dato che agiranno da luoghi climaticamente ben separati e quindi non correlati.

Lo strumento di piano focale sarà un fotometro basato su camera CCD del tipo Moravian G-1600 ma c’è il progetto di mettere anche uno spettrometro accoppiato in fibra ottica al fuoco del telescopio.

Caratteristiche:

  • Configurazione ottica: Ritchey-Chretien
  • Diametro specchio primario: 800 mm
  • Lunghezza focale: 6400 mm
  • Rapporto focale: F/8
  • Lunghezza del tubo: 2030 mm
  • Diametro del tubo: 1010 mm
  • Montatura: Equatoriale tipo tedesca

Centro di Elaborazione Dati Meteo (CEDaM) del Chianti

L’Oservatorio Meteorologico si trasforma e potenzia con l’arrivo di una nuova stazione meteo prodotta dalla Davies, affiancata da una stazione agrometereologica che fornisce dati meteo utili agli agronomi per migliorare la coltivazione vitivinicola a favore della qualità, in quanto gli interventi sulle piante conseguenti alla conoscenza dei parametri meteo evitano l’uso di fitofarmaci contro le fito-patologie e migliorano la qualità del prodotto.

I parametri utilizzati sono la bagnatura fogliare, l’umidità del terreno, l’irraggiamento solare che affiancano gli altri dati come la temperatura, l’umidità, la piovosità, direzione e velocità del vento e altri ancora.

Questi dati saranno disponibili e consultabili anche attraverso il web e il CEDaM ambisce a raccogliere dati anche dalle stazioni di altri siti in collaborazione con le Fattorie del Chianti o altri centri che entrano a far parte della Rete Meteo del Chianti.

Questo progetto è nato da un’iniziativa del dott. Simone Nardini, agrometereologo e responsabile dell’Osservatorio Meteorologico del Chianti, in collaborazione con tanti appassionati delle “Sentinelle Meteo del Chianti”, altro progetto dell’OPC, e con il LaMMA.

La Sala Meteo include anche una nuova Stazione per il rilevamento dei fulmini che fornirà informazioni più precise sull’attività temporalesca.

Galleria fotografica