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Pensare Universale: Caos | Creazione | Evoluzione”

La mostra, allestita in due sedi, Palazzo Malaspina e l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, sarà inaugurata sabato 28 settembre alle ore 17 tra le sale dell’edificio storico di San Donato in Poggio

“L’opera di Pelliccioni è un’inscindibile combinazione di Arte e Scienza, basandosi sulle verità e inconfutabilità delle leggi della Natura consolidate nella Fisica”

Giada Rodani, curatrice della mostra

Lo studio della materia e l’analisi del movimento attraverso la ricerca dello spazio-tempo diventano percorsi culturali intrecciati all’energia e alla creatività della natura e dell’arte. Le pregiate tracce della storia, le architetture medievali di San Donato in Poggio, inserito nel network nazionale de I Borghi più belli d’Italia, sono pronte ad incontrare il FUTURO e ad accogliere Armando Pelliccioni, uno scienziato al servizio dell’immaginazione e della presentazione visiva della realtà, della meraviglia del pensiero universale che dal caos sperimenta il raggiungimento di altri punti di approdo quali la creazione e l’evoluzione.

Pensare Universale è un evento unico che sfida ‘le leggi della fisica’ moltiplicando, opere, luoghi espositivi, visioni e occasioni di conoscenza e condivisione sociale e culturale. Protagonista è l’artista, Armando Pelliccioni, fisico, ricercatore e docente universitario, che, per la prima volta nel Chianti, si propone di illuminare contemporaneamente due sedi, due punti di vista sul mondo. Uno è lo specchio e la testimonianza delle illustri vicende del passato della terra del Chianti, Palazzo Malaspina, edificio quattrocentesco che rappresenta il fulcro culturale e sociale del borgo, l’altro, l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, è lo spazio nato per rivolgere ogni attenzione scientifica e obiettivo macroscopico alla ricerca del cielo, intento a scoprire e svelare il mistero, ancora profondo, che si annida nello spazio cosmico.

La mostra di pittura “Pensare Universale: Caos | Creazione | Evoluzione”, curata dalla storica dell’arte Giada Rodani, è promossa e organizzata dall’Osservatorio Polifunzionale del Chianti (OPC), in collaborazione il Comune di Barberino Tavarnelle e l’Associazione Amici dell’OPC, con il patrocinio della Regione Toscana e dell’Università di Firenze. 

Il viaggio monografico e retrospettivo attraverso il cammino artistico e di ricerca che accompagna Armando Pelliccioni da oltre 20 anni aprirà i battenti sabato 28 settembre alle ore 17 tra le sale di Palazzo Malaspina, nel comune di Barberino Tavarnelle (FI). Il pubblico è invitato ad ammirare le opere del pittore seguendo le tappe di un percorso cronologico e tematico che evidenzia gli aspetti cardine lungo i quali si è sviluppata la ricerca artistica e scientifica del maestro laureato in “Fisica ambientale” all’Università La Sapienza di Roma. La mostra sarà aperta e visitabile fino a domenica 1° dicembre 2024. Le opere tendono ad ampliare l’orizzonte della conoscenza mostrando la matematica nell’arte, lo sviluppo delle leggi della biologia nel caos e infine la fisica non lineare nelle esplosioni.

Per la curatrice Giada Rodani “l’opera di Pelliccioni è un’inscindibile combinazione di Arte e Scienza, basandosi sulle verità e inconfutabilità delle leggi della Natura consolidate nella Fisica, l’artista-scienziato si fa promotore della diffusione del pensiero scientifico nel quotidiano e nei territori dell’Arte, facendo delle sue opere una stimolante occasione di divulgazione e di riflessione sul concetto di verità legata alle leggi della natura”.

La pittura lancia un ponte alla fotografia, altra anima del progetto culturale che offrirà ai visitatori la possibilità di esplorare i mondi sconosciuti del sistema solare in una delle sale di Palazzo Malaspina. Al piano superiore, infatti, saranno esposti gli scatti d’arte di cinque astrofotografi: Paolo Gialanella, Andrea Losi, Stefano Moschini, Leonardo Pelosi e Damiano Trisciani. Il ciclo Astrofotografia del profondo cielo racchiude una serie di immagini di nebulose catturate con i telescopi di proprietà degli appassionati. “L’obiettivo – spiega Giada Rodani – è quello di avvicinare il pubblico all’arte fotografica, scaturita anche dallo sviluppo digitale e tecnologico delle strumentazioni contemporanee”. “Gli scatti degli astrofotografi dei resti delle esplosioni di nove e supernove insieme alle esplosioni cromatiche di Pelliccioni – spiega Giada Rodani – renderanno ancora più evidente la compresenza di bellezza e amore per la conoscenza che nutrono il pensiero universale”.

Dalle sale di Palazzo Malaspina, dove l’artista si metterà a disposizione del pubblico guidandolo alla comprensione delle opere esposte, il percorso prosegue all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti (Osservatorio Polifunzionale del Chianti, S.P. 101 di Castellina in Chianti Km 9,25, 50028 Barberino Tavarnelle). L’evento inaugurale della mostra prevede una seconda stazione sabato 28 settembre alle ore 21.30 presso la struttura scientifica, di proprietà del Comune di Barberino Tavarnelle, gestita dall’Università degli Studi di Firenze e coordinata dall’astrofisico Emanuele Pace. È qui che l’excursus scientifico e artistico di Armando Pelliccioni continuerà ad immergere e avvolgere il pubblico nel connubio tra arte e scienza con un’altra serie di dipinti “Esplosioni Risonanti”, esposti all’interno del centro di ricerca, uno dei più importanti a livello nazionale per lo studio degli esopianeti.

Il doppio vernissage si concluderà con un’osservazione astronomica condotta dal team dell’OPC, incentrata sulle esplosioni presenti nell’universo, nove e supernove, e nebulose planetarie. Il giorno successivo, domenica 29 settembre, alle ore 11, sarà possibile incontrare l’artista a Palazzo Malaspina per una visita guidata della mostra. L’ingresso e le visite sono gratuiti. Si richiede la prenotazione per la visita all’Osservatorio in programma sabato 28 Settembre alle ore 21.30: prenota@osservatoriochianti.it

“Un evento che si propone come un progetto culturale di ampio respiro – dichiara il responsabile scientifico dell’Osservatorio Emanuele Pace – e che coinvolge artisti, scienziati, appassionati astrofili, volto a dimostrare che il dialogo tra arte e scienza, due approcci alla conoscenza, due linguaggi del sapere solo apparentemente distanti, non solo è possibile ma traccia inedite occasioni di approfondimento che ci auguriamo possa stimolare curiosità e interesse nei giovani e negli studenti e nelle studentesse della nostra comunità”.

Ad impreziosire il viaggio nell’arte della scienza o la scienza dell’arte della mostra Pensare Universale: Caos | Creazione | Evoluzionesarà un ciclo di conferenze organizzate dall’OPC insieme all’Università di Firenze, sui temi proposti dall’iniziativa.

“Siamo orgogliosi di poter ancora una volta stringere un legame – commenta il sindaco David Baroncelli – tra ricerca e promozione delle attività di alto profilo che l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti svolge e propone grazie al suo team di esperti astrofisici e al gruppo degli appassionati che ne seguono da vicino le potenzialità divulgative. L’evento, mirabilmente curato da Giada Rodani, è prova ed esempio di come scienza e valorizzazione culturale e ambientale del territorio possano andare di pari passo e costituire un importante volano aggregativo e turistico, in grado di avvicinare e attrarre cittadini e visitatori di ogni età”.

Cenni biografici ARMANDO PELLICCIONI

Armando Pelliccioni, nato a Roma nel 1961, artista, laureato in Fisica alla Sapienza di Roma, svolge attività di ricerca sulla modellistica e sulla intelligenza artificiale in campo ambientale. Affascinato dalla pittura di Mondrian conosciuta tramite i suoi scritti e le sue opere, nel 2003 inizia un percorso artistico riprendendo le considerazioni sulla geometria euclidea dello stesso Mondrian e sviluppando delle opere a carattere prettamente geometrico. Le opere sulla geometria euclidea, derivanti da rigorose formulazioni matematiche, divengono presto contaminate dall’altra grande branca della matematica, il caos, producendo opere a complessità crescente. Nel 2006 inizia una nuova fase artistica presentando il caos nelle opere. Nel 2009, in occasione della mostra “Negli orli del caos” a Roma, scrive l’articolo dal titolo “Genesi ed estetica del caos” sulla differenza tra il caos rappresentato e presentato, introducendo il concetto di entropia visiva nell’arte. Nelle opere caotiche, sono attivate le forze della diffusione molecolare e il lentissimo loro procedere sullo spazio della tela produce naturalmente delle strutture caotiche-frattali. Nel 2012 la scelta della contaminazione dell’Arte con la Fisica subisce un’accelerazione sviluppando il tema delle esplosioni come rappresentazioni della Natura nel proprio svolgersi. Nelle esplosioni, l’impulso della Fisica non-lineare della Natura viene congelato per l’eternità. Le opere sono il frutto di reali esplosioni e la materia viva del pigmento diviene il mezzo per evidenziare le leggi della Fisica, la complessità intrinseca della Natura. Inizia una totale fusione tra Arte e Scienza, una contaminazione di entrambe per evidenziare, sempre, il concetto di verità oggettiva.

COORDINATE DELL’EVENTO

Palazzo Malaspina 

Armando Pelliccioni in Pensare Universale: Caos | Creazione | Evoluzione

a cura di Giada Rodani

QUANDO: 

Dal 28 Settembre al 1° Dicembre 2024

APERTURA:

Settembre: lunedì e martedì hh.10-13 – giovedì, venerdì, sabato e domenica hh.10-13, 16-19

Ottobre: lunedì e martedì hh.10-13 – giovedì hh.16-19 – venerdì, sabato e domenica hh.10-13, 16-19

Novembre: venerdì, sabato e domenica hh.16.00-19.00

DOVE

PALAZZO MALASPINA

Via del Giglio, 31 – 50028 – Loc. San Donato in Poggio

Barberino Tavarnelle (FI)

Tel. 055 8072338

INFORMAZIONI

Ufficio Cultura 

Tel. 055.8052337 www.barberinotavarnelle.itcultura@barberinotavarnelle.it

Facebook

Comune di Barberino Tavarnelle – Palazzo Malaspina Esposizioni – Infopoint Barberino Tavarnelle

Contatti e immagini:

dott.ssa Cinzia DUGO

Ufficio Stampa ASSOCIATO DEL CHIANTI FIORENTINO

Comuni di Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa

Mob. + 39 335 1601893

e.mail: cinziadugo@gmail.com, uffstampaunionecomunalechianti@gmail.com

Inaugurazione della mostra “Armando Pelliccioni – Pensare Universale”

Un’esposizione per esplorare il rapporto tra Arte e Scienza all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti

Un’esposizione in due atti per esplorare il rapporto tra Arte e Scienza e dimostrare la replicabilità e l’unicità della Natura a cura di Giada Rodani, responsabile Arte e Cultura dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti.

L’Osservatorio Polifunzionale del Chianti (OPC), in collaborazione con l’Associazione Amici dell’OPC e con il patrocinio dell’Università di Firenze e del Comune di Barberino Tavarnelle, promuove la mostra dell’artista e scienziato Armando Pelliccioni dal titolo Pensare Universale

La mostra, a cura di Giada Rodani, si svilupperà in due importanti sedi del Comune di Barberino Tavarnelle: l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti e lo storico Palazzo Malaspina di San Donato in Poggio, un’esposizione in due atti che approfondirà il percorso artistico e di ricerca che Pelliccioni ha intrapreso da oltre 20 anni.

Arte e Scienza delle Esplosioni: differenza nell’uguaglianza

Il primo atto sarà all’OPC con la mostra “Pensare Universale: Arte e Scienza delle Esplosioni” che inaugurerà il prossimo 23 giugno (h. 17.30). L’occasione permetterà di ammirare le opere della serie Esplosioni Risonanti, che l’artista ha realizzato tra gli anni 2021 – 2022.

La serie rappresenta un momento particolarmente significativo nello sviluppo del pensiero di Pelliccioni, essa affronta il tema specifico del rapporto tra Arte e Scienza volto a dimostrare quanto la Natura sia sì ripetibile ma al contempo unica e individuale. Le Esplosioni Risonanti sono il risultato di veri e propri esperimenti di laboratorio, esplosioni reali effettuate con detonatori e cariche esplosive, uno studio sul comportamento della materia (colore) sottoposta a un improvviso e violento rilascio di energia (detonazione). 

Realizzate in piccolo formato rispetto ai formati più grandi solitamente utilizzati, queste esplosioni cromatiche dialogano tra loro essendo state ad esse applicate le stesse identiche miscelazioni di cariche esplosive e lo stesso detonatore. Si vuole così dimostrare che, nonostante l’identicità delle sollecitazioni, scientificamente si verifica una somiglianza delle forme prodotte, ma mai un’uguaglianza. Utilizzando esclusivamente colori primari e lo stesso tipo di detonatore, nelle diverse opere viene applicato un processo di scomposizione e ricomposizione della complessità della Natura che crea forme diverse partendo dalle stesse caratteristiche iniziali: opere che ci portano a riflettere sul concetto di “differenza nell’uguaglianza”

In queste opere sarà inoltre possibile notare le corrispondenze con le affascinanti formazioni che i nostri astronomi osservano nel cosmo. I risultati delle esplosioni che Pelliccioni ricrea in laboratorio, con l’uso dei detonatori e particolari smalti colorati, evidenziano numerose similitudini ed analogie con le forme che assumono le esplosioni stellari nel nostro universo. 

Partecipa all’inaugurazione

Domenica 23 Giugno, alle ore 17:30, l’artista accompagnerà il pubblico in una lettura guidata delle opere e verranno approfonditi gli aspetti scientifici ad esse collegate.

Alle ore 22 verrà fatta un’ulteriore visita guidata alla mostra in notturna, con la possibilità di osservare alcuni oggetti celesti ai telescopi. Si andrà infatti a cercare le esplosioni presenti nell’universo, quelle delle nove e supernove, delle nebulose planetarie che ne contengono i loro resti.

Caos–Creazione–Evoluzione

Il secondo atto “Pensare Universale: Caos–Creazione–Evoluzione” inaugurerà il 28 settembre negli eleganti ambienti del Palazzo Malaspina, che ospiteranno la mostra antologica dell’intera produzione artistica di Armando Pelliccioni. Ogni sala del prestigioso palazzo rinascimentale accoglierà le pitture di ciascun periodo artistico, un percorso cronologico e tematico che permetterà di comprendere la rigorosa ricerca artistico-scientifica di Pelliccioni

Giorni di apertura del Palazzo Malaspina per visitare la mostra:

  • settembre: lunedì e martedì dalle 10 alle 13, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13, dalle 16 alle 19;
  • ottobre: lunedì e martedì dalle 10 alle 13, giovedì dalle 16 alle 19, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13, dalle 16 alle 19;
  • novembre: venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19;

Pelliccioni: tra Arte e Scienza

L’operare di Pelliccioni è quindi una combinazione inscindibile di Arte e Scienza. Basandosi sulle verità e inconfutabilità delle leggi della Natura consolidate nella Fisica egli si fa promotore della diffusione del pensiero scientifico nel quotidiano e nei territori dell’arte, facendo delle sue opere una stimolante occasione di divulgazione scientifica e di riflessione sul contemporaneo.

Per maggiori informazioni

📍 Come arrivare?

Indirizzo: Osservatorio Polifunzionale del Chianti, Strada Provinciale Castellina in Chianti SP101 KM 9, 50021 Barberino Val d’Elsa FI, Km 9,25, Firenze

Indicazioni parcheggio:

https://goo.gl/maps/LCsDkL8VNVdD6K736

❤️ Entra a far parte degli Amici dell’OPC

Se siete interessati a vivere più da vicino l’Osservatorio, è possibile diventare soci dell’Associazione e partecipare gratuitamente ai numerosi ritrovi e iniziative che si svolgono durante l’anno, oltre che partecipare attivamente alla vita dell’Osservatorio.

Per ulteriori informazioni:

Scrivi a info@osservatoriochianti.it

L’evento è gratuito e l’ingresso è libero, è gradita la conferma della partecipazione, registrando la propria presenza su Eventbrite e selezionando Registrazione all’evento.

ASTRO BRICK

Sabato 8 Giugno ore 15.30 Osservatorio Polifunzionale del Chianti

Un divertente pomeriggio all’insegna del mondo dei Lego con esposizione di opere a tema Spazio – Star Wars ed area di gioco libero che permetterà ai bambini ed adulti di Giocare, costruire la vostra opera con i mattoncini e visitare l’ Osservatorio Polifunzionale del Chianti .

Adatto ai bambini dai 5 ai 17 anni !

In collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale ” CLUB DEL MATTONCINO ”

PROGRAMMA

Ritrovo ore 15:15 presso parcheggio OPC, da li proseguiremo a piedi attraverso il sentiero naturalistico (lungo circa 300 mt si raccomanda abbigliamento comodo)

– Ore 15:30 inizio attività con mostra esposizione opere Lego tema Star Wars – Spazio
– Ore 16:00 visita OPC
– Ore 17:00 gioco libero con i mattoncini Lego e foto delle opere realizzate .
– Termine ore 18:00

COSTO

6,00 euro a partecipante

PRENOTAZIONI e INFORMAZIONI

Per l’evento è richiesta la prenotazione entro le ore 12.00 di venerdi 7 giugno 2019 al 333 1192517 o tramite e-mail info@osservatoriochianti.it

COME ARRIVARE

All’ Osservatorio Polifunzionale del Chianti, siete pregati di lasciare la macchina al parcheggio di fianco alla strada, dal parcheggio inizia un sentiero lungo circa 300 mt. con indicazioni “Osservatorio”.

Indirizzo: Osservatorio Polifunzionale del Chianti, Strada Provinciale Castellina in Chianti SP101 KM 9, 50021 Barberino Val d’Elsa FI, Km 9,25, Firenze

Cartina Google Maps https://www.google.it/maps/place/43°31’23.2%22N+11°14’41.4%22E/@43.523099,11.2426473,17z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x0:0x0!8m2!3d43.523099!4d11.244836

Coordinate: Lat: 43°31´24″ N – Long: 11°14´44″
Cartina Google Maps: 43.523099, 11.244836

Dove siamo e contatti: https://www.osservatoriochianti.it/contatti/

Facebook: https://www.facebook.com/events/2357424124580283/

Antartide e ghiaccio: la lunga storia dei cambiamenti climatici

Venerdì 31 agosto 2018 ore 21:30 in occasione dell mostra fotografica di Etienne Pierart: “Il silenzio dei Poli”

CONFERENZA PUBBLICA
Antartide e ghiaccio: la lunga storia dei cambiamenti climatici”

E’ Valter Maggi, professore di Scienze dell’Ambiente e del Territorio all’Università di Milano – Bicocca, protagonista della serata alla guida della conferenza Antartide e ghiaccio: la lunga storia dei cambiamenti climatici.

L’iniziativa  si inquadra nella mostra che espone alcuni dei capolavori del foto-repoter belga Etienne Pierart. Il silenzio dei Poli, aperta fino al 16 settembre, è curata dalla storica dell’arte Giada Rodani.

Nel corso della conferenza Valter Maggi “racconterà” i risultati delle ricerche da lui condotte in Antartide, attraverso le quali è arrivato a ricostruire la storia del clima, ad analizzare la sua evoluzione storica, facendo in parallelo dei confronti con il presente e delle proiezioni per il futuro.

Al termine seguirà l’osservazione del cielo con i telescopi. 

INGRESSO GRATUITO

Non è richiesta la prenotazione
Non è prevista una visita pubblica all’Osservatorio.


Valter Maggi

Valter Maggi è Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università di Milano-Bicocca. Svolge attività di ricerca nei settori climatici e paleoclimatici, studiando l’evoluzione nel tempo del particolato atmosferico contenuto nei depositi di ghiaccio con riferimento alle sue sorgenti e ai meccanismi di trasporto e deposizione. L’attività ha riguardato l’Emisfero Sud, nei rapporti tra l’Antartide Orientale e le masse continentali del Sud America e dell’Australia; il Bacino del Mediterraneo, con riguardo ai trasporti dalla Pianura Padana e dal Nord Africa; le aree dell’Europa Orientale, con particolare riguardo all’area del bacino Pannonico.

E’ responsabile dell’Unità Operativa locale del progetto PNRA “Paleoclima e paleoambiente dalla stratigrafia chimica e fisica di carote di ghiaccio”, Coordinatore Prof. Roberto Udisti (Università di Firenze), sullo studio dei campioni di ghiaccio provenienti da Dome C. Dal 2004 e’ responsabile Italiano nel progetto della UE “European Project for Ice Core in Antarctica-Marine Ice core Synchronization (EPICA-MIS)”, coordinatore il Prof. Dominique Raynaud (CNRS-Grenoble, Francia) sullo studio dei record climatici provenienti dalla perforazione di Dome C e confronto con i record marini circumantartici.

 


Paleoclimatologia (da Wikipedia)

è una branca delle scienze della terra e della climatologia in particolare che ha lo scopo di ricostruire l’andamento del clima nelle epoche passate attraverso l’utilizzo di dati proxy, che sono proprietà chimico-fisiche di particolari archivi naturali, sia organici che inorganici. Trova larga applicazione anche in archeologia per via del grande aiuto che da per datare i reperti trovati nelle zone di scavi o rinvenimenti.

I dati proxy, sono in grado di dare informazioni riguardo alle variazioni di un determinato paleoambiente rispetto ai cambiamenti endogeni ed esogeni che agiscono su di esso. Fra i cambiamenti esogeni c’è anche il clima a scala globale. Le ricostruzioni paleoambientali, quindi, consentono di comprendere come l’ambiente studiato abbia reagito alle variazioni climatiche, indirettamente quindi consentono di effettuare anche ricostruzioni paleoclimatiche.

Fonti di dati per lo studio della paleoclimatologia sono i ghiacciai (al cui interno, per carotaggio, si possono trovare residui organici come il polline, studiati dalla palinologia, o possono essere analizzati chimicamente), i fossili (organismi e piante fossili di origine marina o continentale studiati dalla paleobotanica), lo studio dei sedimenti geologici, degli anelli di crescita degli alberi (dendroclimatologia), e la stratigrafia isotopica, che si occupa di studiare le variazioni nel rapporto degli isotopi stabili di alcuni elementi chimici ritenuti indicativi.

COME ARRIVARE 

All’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, siete pregati di lasciare la macchina al parcheggio di fianco alla strada, dal parcheggio inizia un sentiero lungo circa 300 mt. con indicazioni “Osservatorio”, non illuminato per evitare ogni forma di inquinamento luminoso. Portate quindi scarpe comode e una torcia.

Indirizzo: Osservatorio Polifunzionale del Chianti, Strada Provinciale Castellina in Chianti SP101 KM 9, 50021 Barberino Val d’Elsa FI, Km 9,25, Firenze

Cartina Google Maps https://www.google.it/maps/place/43°31’23.2%22N+11°14’41.4%22E/@43.523099,11.2426473,17z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x0:0x0!8m2!3d43.523099!4d11.244836

Contatti:
Telefono: 333 1192517
Email: info@osservatoriochianti.it

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/732392147129225/

Inaugurazione mostra, “Il Silenzio dei Poli”

Venerdì 22 giugno alle h. 19.00 verrà  inaugurata all’ OPC la mostra del fotografo belga Etienne Pierart, “Il Silenzio dei Poli”, verrà offerto un buffet, ingresso gratuito.

L’ inaugurazione, ore 19.00

In occasione dell’inaugurazione  approfondiremo con l’artista Etienne Pierart fotografo reporter di spedizioni scientifiche, alcuni aspetti di questi avventurosi viaggi, il significato delle missioni di ricerca ai Poli, nonché le domande che incuriosiranno i partecipanti.

Durante l’ inaugurazione verrà offerto un aperitivo buffet ai partecipanti e alle h. 21.00 sarà inoltre possibile partecipare alla visita dell’OPC e all’osservazione astronomica ai telescopi.

INGRESSO GRATUITO

La Mostra, visibile fino al 16 Settembre

La mostra è il risultato di anni di viaggi e ricerche che l’artista ha compiuto al Polo Nord e al Polo Sud. Spesso col ruolo di fotografo reporter di spedizioni scientifiche, sia per la NASA che per altri progetti internazionali, Etienne è stato quattro volte in Antartide (tra il 2004 e il 2012) e cinque volte nell’Artico, dove tra il 2005 e il 2017 ha visitato la Groenlandia, le Isole Svalbard e viaggiato attraverso lo stretto di Bering sulla nave rompighiaccio russa Kapitan Khlebnikov.

Durante le lunghe e avventurose spedizioni di ricerca (della durata non inferiore a 2 mesi) ha avuto l’occasione di vistare basi scientifiche e documentare le attività dei ricercatori: biologi, fisici, chimici, climatologi, ambientalisti, antropologi, etc. In Antartide, ad esempio, ha potuto visitare le basi americane, neozelandesi, francesi e australiane, mentre nel 2016, al Polo Nord, ha partecipato a una spedizione con un team di scienziati e cartografi che si è occupato di aggiornare le mappe dell’Artide.

Le fotografie di Etienne Pierart raccontano di viaggi audaci e imprevedibili, in cui le forze della natura – il vento e i ghiacci in particolare – mettono costantemente a rischio la riuscita di una spedizione. Sono anche storie di mondi lontani che l’artista ha documentato tanto con lo sguardo documentaristico del reporter che con quello poetico dell’uomo messo a confronto con un immenso deserto ghiacciato, sul quale aleggia un silenzio sacro, dove un profondo senso di estraniamento e solitudine attiva una connessione più intima con se stessi e con il pianeta. Nel corso di questi viaggi Etienne ha avuto modo di osservare con i suoi occhi le stravolgenti conseguenze del riscaldamento globale, il ridursi – anno dopo anno – della superficie dei ghiacci, la drastica trasformazione del paesaggio polare, degli animali e delle piante che ci vivono.

I Poli di Etienne Pierart sono in effetti il riflesso e la fotografia stessa dell’incerto futuro della nostra Umanità. Queste fotografie hanno in sé una triplice valenza: raccontano i Poli nella loro potente e sublime bellezza, ma anche la tragica attualità degli effetti del global warming e il loro identificarsi come nuova frontiera della scienza e della ricerca.

La mostra che resterà visitabile fino al prossimo 16 Settembre, vedrà l’intervento del Prof. Valter Maggi, del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, il quale approfondirà alcuni aspetti sui cambiamenti climatici e sulle attività scientifiche che si svolgono presso le basi antartiche.

Alcune foto


Etienne PierartEtienne Pierart

Nato nel 1960 a Bruxelles, Etienne Pierart è fotografo freelance dal 2000.

Ha lavorato per le Nazioni Unite e per la Banca Mondiale in 6 differenti paesi (Honduras, Botswana, Ginevra, Svizzera, Stati Uniti, Kosovo, Bosnia ed Erzegovina) e in altre parti del mondo travagliate da conflitti. Ha visitato piùdi 90 paesi e trae la maggior parte della sua ispirazione dai suoi viaggi e spedizioni verso i Poli artico e antartico.

La sua opera d’autore affronta vari soggetti, che lui non smette mai di indagare attraverso avventurosi viaggi: l’universo polare, le guerre e i conflitti, il vivere quotidiano nelle differenti culture. Èanche interessato alla sensualità del corpo nudo in movimento cosìcome agli alberi e alle forme della natura, agli sport e alle arti marziali.

Oltre all’utilizzo di tecniche digitali, Etienne lavora ed elabora la sua fotografia con metodi antichi: dal processo al carbone Fresson con argento e oro, al disegno su pietra per litografie e stampe, o disegno con platino e palladio.

L’opera di Etienne Pierart non si limita alla fotografia. Ha diretto diversi documentari, sul tango argentino, sul balletto in Corea del Sud e in Giappone, sulla Capoeira angolana a Salvador de Bahia in Brasile e sul Taekwondo in Corea del Sud.

È attualmente membro della Société des Artistes Français, della Société Nationale des Beaux Arts (SNBA) e del Salon d’Automne.

Vive e lavora ad Aix-en-Provence, Ginevra e Bruxelles.


Come arrivare

All’ Osservatorio Polifunzionale del Chianti, siete pregati di lasciare la macchina al parcheggio di fianco alla strada, dal parcheggio inizia un sentiero lungo circa 300 mt. con indicazioni osservatorio, per problemi tecnici il sentiero non è illuminato.

Indirizzo:
Osservatorio Polifunzionale del Chianti, Strada Provinciale Castellina in Chianti SP101 KM 9, 50021 Barberino Val d’Elsa FI, Km 9,25, Firenze

Google Maps https://www.google.it/maps/place/43°31’23.2%22N+11°14’41.4%22E/@43.523099,11.2426473,17z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x0:0x0!8m2!3d43.523099!4d11.244836

Info:
Telefono: 333 1192517
Email: info@osservatoriochianti.it

Evento Facebook

https://www.facebook.com/events/166012710903757/

Inaugurazione mostra “Stelle di carta” con LUCA VIVIANI

LUCA VIVIANI
“Stelle di carta”
15 luglio – 24 settembre 2017
OPC – Osservatorio Polifunzionale del Chianti

Inaugurazione: sabato 15 Luglio, ore 21

A SEGUIRE OSSERVAZIONE ASTRONOMICA CON I TELESCOPI

INGRESSO GRATUITO

Facebook: webcal://www.facebook.com/ical/u.php?uid=1407586502&key=AQB9-l1F2ZrMXj5P

Inaugura Sabato 15 Luglio (h. 21) presso l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti la mostra personale dell’artista fiorentino Luca Viviani, dal titolo “Stelle di carta”.

In mostra una selezione di linoleografie (stampe realizzate da matrici incise su linoleum) che fanno parte dell’appartato iconografico dell’omonimo libro “Stelle di carta” (Ed. Oèdipus, 2016), in cui Luca Viviani affianca le sue opere di “arte astronomica” ad altrettante citazioni e meditazioni sull’universo, tratte da testi di celebri pensatori antichi e moderni. A ciascuna opera in mostra fanno quindi eco le parole di scienziati, letterati e filosofi: da Gemino (I sec a.C.) a Italo Calvino, da Luciano di Samostata (II sec d.C.) a Mario Rigoni Stern, passando per Erasmo da Rotterdam, Giordano Bruno, Immanuel Kant, Jules Verne, Raymond Queneau e molti altri.
Un viaggio nel cosmo attraverso l’arte e la letteratura, accompagnati dallo sguardo contemporaneo, dalle opere e dalle riflessioni di Luca Viviani, che presenta qui di seguito il suo progetto artistico ed editoriale.

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” Il cielo stellato è un tetto di faville, un oceano sospeso, un mormorio di cristalli, un incastro poliedrico, una pianura di fuochi ellittici, un archivio di eroi e macchinari, un groviglio di ascensori e scivoli, una stoffa filata da minuscoli telai vibranti, una creazione di alta sartoria matematica attraversata dai lunghissimi aghi degli astronomi, geniali operai tessili che lavorano incessantemente alle cuciture cosmiche tra umano e disumano.

Nel corso della storia la luce degli astri ha graffiato la pietra, cotto l’argilla, miniato la pergamena, macchiato lastre d’argento. Adorne di versi o denudate in equazioni, le stelle si sono impigliate nella memoria di ogni essere vivente o vissuto. Forse perché ogni cosa che esiste ha bruciato nel cuore di una stella. Anche gli esseri umani sono vive stelle morte che ammirano morenti stelle vive. Dal balcone osservo talvolta la mia sterminata parentela celeste, indifferente ma ospitale, la sua araldica gelida e fiammeggiante, la mappa genetica e genealogica di un sangue etereo, le mie innumerevoli e scintillanti madri mute, per le quali l’immaginazione conta più dell’affetto.

Le stelle hanno lasciato innumerevoli segni nella mia vita, intricate tracce prodotte dall’incessante pioggia di radiazioni che attraversa i vetri e i muri, cade sulle passeggiate e scroscia sulle terrazze. Nel corso degli anni, come un moderno cavernicolo, ho dipinto sulle pareti buie del mio cranio una minuscola replica della volta celeste, che ora osservo sedendo al centro della mia mente, unico frequentatore di questo minuscolo planetario sentimentale.

Ho pensato di riprodurre alcune di queste immagini, facendo ricorso a linoleografie, lastre di linoleum scavate dalla punta di una sgorbia, la cui stampa imita con la carta la luce e con l’inchiostro il buio.

Le immagini sono accompagnate da altrettante citazioni, piccoli frammenti di testi astronomici, sorta di micrometeoriti provenienti dal passaggio di grandi corpi letterari e scientifici. Tuttavia, considerando che le stampe sono nate prima della scelta dei testi che adesso le affiancano, il loro accostamento è da ritenersi, come l’universo, contingente, cangiante e mutevole. Il visitatore è legittimato a modificarlo, attingendo secondo la propria sensibilità alle infinite suggestioni che il cielo, e i suoi libri, offrono ” .

Virgilio vate etrusco canta i segreti della Natura, le vie del Cielo e le Stelle

Virgilio vate etrusco canta i segreti della Natura, le vie del Cielo e le Stelle

Incontro-conferenza di GIANNA PINOTTI

Sabato 8 Luglio, h. 18:00

INGRESSO GRATUITO

 

Sabato 8 Luglio a chiusura della mostra DE SOLE, l’artista e ricercatrice Gianna Pinotti terrà un incontro-conferenza dal titolo “Virgilio vate etrusco canta i segreti della Natura, le vie del Cielo e le Stelle”, un’occasione per approfondire non solo le opere esposte ma anche la figura di Virgilio, sul quale l’artista e ricercatrice Gianna Pinotti ha condotto approfonditi studi.

Virgilio in tutte le sue opere indaga i segreti della natura e il linguaggio dei corpi celesti come segni sicuri per prevedere i fenomeni, gli umori terrestri e il destino dell’umanità.

Gli scritti mostrano come egli avesse conosciuto la vita dei campi ma anche la dottrina e la pratica dei sacerdoti etruschi, coloro che sapevano addentrarsi nei più reconditi meandri del cosmo.

In particolare i quattro libri delle Georgiche, dedicati all’amico e primo ministro Mecenate, libri che vengono scritti dal 37 al 30 in terra napoletana (alla quale il poeta si era indissolubilmente legato), si vestono da trattato di scienza agreste per esaltare l’armonia cosmica tra i cicli del cielo e della terra dove le creature mostrano di far parte di una mente divina.

Alcuni caratteri di Virgilio vanno dunque considerati per comprendere a fondo la sua poesia: le origini etrusche, grazie alle quali aveva coltivato la disciplina astrologica, e l’amore per la campagna napoletana con le sue peculiari caratteristiche geologiche e vulcaniche.

Sarà inoltre illustrata una nuova lettura interpretativa in chiave astronomica della IV Bucolica dove Virgilio, attingendo all’arte divinatoria degli avi, profetizza una nuova età dell’oro annuciata dalla grandissima congiunzione astrale di Giove e Saturno che avrebbe segnato il destino religioso dell’umanità.

Virgilio conoscitore dei segreti della natura diverrà maestro di Dante, ma anche guida dei più grandi scrittori e pensatori fautori della rivoluzione filosofica e scientifica che prenderà il via nel Cinquecento, tra questi spicca Galileo, che ci ha lasciato importantissime testimonianze del suo amore per Virgilio, considerato uomo di scienza, e della sua consimile attitudine a indagare i segreti celesti

VIRGILIO E IL SOLE

“Virgilio vate etrusco canta i segreti della Natura, le vie del Cielo e le Stelle”

 

Incontro-conferenza di GIANNA PINOTTI

Sabato 8 Luglio, h. 18:00

INGRESSO GRATUITO

 

A chiusura della mostra DE SOLE, l’artista e ricercatrice Gianna Pinotti terrà un incontro-conferenza dal titolo “Virgilio vate etrusco canta i segreti della Natura, le vie del Cielo e le Stelle”, un’occasione per approfondire non solo le opere esposte ma anche la figura di Virgilio, sul quale l’artista e ricercatrice Gianna Pinotti ha condotto approfonditi studi.

Virgilio in tutte le sue opere indaga i segreti della natura e il linguaggio dei corpi celesti come segni sicuri per prevedere i fenomeni, gli umori terrestri e il destino dell’umanità.

Gli scritti mostrano come egli avesse conosciuto la vita dei campi ma anche la dottrina e la pratica dei sacerdoti etruschi, coloro che sapevano addentrarsi nei più reconditi meandri del cosmo.

In particolare i quattro libri delle Georgiche, dedicati all’amico e primo ministro Mecenate, libri che vengono scritti dal 37 al 30 in terra napoletana (alla quale il poeta si era indissolubilmente legato), si vestono da trattato di scienza agreste per esaltare l’armonia cosmica tra i cicli del cielo e della terra dove le creature mostrano di far parte di una mente divina.

Alcuni caratteri di Virgilio vanno dunque considerati per comprendere a fondo la sua poesia: le origini etrusche, grazie alle quali aveva coltivato la disciplina astrologica, e l’amore per la campagna napoletana con le sue peculiari caratteristiche geologiche e vulcaniche.

Sarà inoltre illustrata una nuova lettura interpretativa in chiave astronomica della IV Bucolica dove Virgilio, attingendo all’arte divinatoria degli avi, profetizza una nuova età dell’oro annuciata dalla grandissima congiunzione astrale di Giove e Saturno che avrebbe segnato il destino religioso dell’umanità.

Virgilio conoscitore dei segreti della natura diverrà maestro di Dante, ma anche guida dei più grandi scrittori e pensatori fautori della rivoluzione filosofica e scientifica che prenderà il via nel Cinquecento, tra questi spicca Galileo, che ci ha lasciato importantissime testimonianze del suo amore per Virgilio, considerato uomo di scienza, e della sua consimile attitudine a indagare i segreti celesti.

 

VENERE, IL VERO VOLTO DELL’INFERNO

Osservatorio Polifunzionale del Chianti

per il ciclo “Le Frontiere dell’Astrofisica”

21 maggio 2017 – 21:30

Venere

Il vero volto dell’Inferno

Giuseppe Piccioni

INAF – Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziale, Roma

 

Immaginate un mondo dove la pressione atmosferica al suolo sia simile a quella che si potrebbe trovare ad un chilometro di profondità in un oceano terrestre, con una temperatura pari al doppio di un forno per la pizza, capace potenzialmente di sostenere la presenza di laghi di piombo fuso e con una coltre inquietante di nubi di acido solforico molto al di sopra della vostra testa: benvenuti a Venere !

Nonostante il pianeta Venere abbia di fatto rappresentato, grazie ai russi, la linea di partenza dell’esplorazione robotica in situ, continuata poi con l’esplorazione americana da orbita, negli ultimi anni a cavallo tra la fine dello scorso millennio e l’inizio del presente, è rimasto per la verità un po’ emarginato dagli obiettivi dell’esplorazione spaziale. Attualmente il pianeta è orbitato dalla missione giapponese Akatsuki, che sta fornendo preziosi dati dalle sue camere ma sicuramente la missione dell’ESA Venus Express, operativa dal 2006 al 2015, ha fornito una notevole quantità di informazioni che hanno fatto dell’Europa, ed in particolare dell’Italia, un punto di riferimento solido a livello mondiale per la scienza venusiana. Per citarne una, tra le tante sorprese che ci ha rivelato Venus Express, una delle più stravaganti è sicuramente la generale dinamicità della sua atmosfera, un po’ inaspettata in un pianeta “senza stagioni”.

L’”occhio” estremamente sensibile di VIRTIS, lo spettrometro ad immagini a bordo sviluppato e costruito in larga parte in Italia, ci ha permesso di scrutare in profondità il pianeta Venere di notte, quando svela al meglio i suoi segreti che nasconde sotto lo densa coltre di nubi, in parte responsabile del devastante effetto serra galoppante che ha fatto di Venere, nonostante tutto, un pianeta così diverso dal nostro. Venere e Terra sono infatti due gemelli separati alla nascita e capirne le differenze rappresenta un punto chiave per l’evoluzione stessa del pianeta Terra. Ci rimangono da capire ancora molti misteri di questo pianeta e si spera che il rinnovato interesse per Venere possa consolidare una esplorazione futura più sistematica del nostro gemello.

 

INGRESSO LIBERO – NON E’ RICHIESTA LA PRENOTAZIONE

RISCHIO DI IMPATTO DA ASTEROIDI

Osservatorio Polifunzionale del Chianti

per il ciclo “Le Frontiere dell’Astrofisica”

28 aprile 2017 – 21:30

Il Rischio Asteroidi

Minaccia, Ricerca, Contromisure

Mario Di Martino

INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino

 

Negli ultimi decenni ci si è resi conto che la collisione di corpo cosmico (asteroide o cometa) con la Terra è un evento che, seppur molto poco probabile, potrebbe verificarsi con conseguenze catastrofiche per il nostro pianeta sempre più popolato. Per difenderci da una tale minaccia la prima cosa da fare è cercare di scoprire il maggior numero di oggetti potenzialmente pericolosi e studiare la loro natura, in modo da prendere i provvedimenti più efficaci nel caso che uno di questi piccoli corpi planetari si trovasse in rotta di collisione con la Terra. Nel corso della sua lunga storia evolutiva, il nostro pianeta, come tutti i corpi del Sistema Solare, è stato soggetto a un continuo bombardamento da parte di corpi cosmici. La superficie della Luna, saturata da decine di migliaia di crateri da impatto, è testimone di questo violento passato. A partire dai primi anni 90, la crescente consapevolezza di un tale rischio ha portato le nazioni più avanzate ad affrontare questo problema, sostenendo sempre più le ricerche dedicate alla sua possibile soluzione. Nel corso della conferenza verrà fatto il punto sulle attuali conoscenze relative a questo problema.

INGRESSO LIBERO – NON E’ RICHIESTA LA PRENOTAZIONE

Mostra “PROVANDO E RIPROVANDO”

Personale di MIRKO 

9 aprile – 21 maggio 2017

Osservatorio Polifunzionale del Chianti

 

Inaugurazione: domenica 9 Aprile, ore 18

 

Domenica 9 Aprile, alle ore 18, presso l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti inaugura la mostra di Franco Filippi alias MIRKO, dal titolo ‘Provando e riprovando’. Firenze culla della Scienza.

In mostra una serie di lavori ad acquerello che rievocano la vita e le scoperte di alcuni tra i maggiori scienziati che hanno legato il loro nome alla città di Firenze. Ritratti di scienziati famosi da Leonardo da Vinci a Enrico Fermi, da Galileo a Guglielmo Marconi, passando per studiosi forse meno noti ma di fondamentale importanza per il loro contributo al progresso della scienza, della tecnologia e della nostra stessa società.

“Provando e riprovando” è una delle espressioni più care alla scienza moderna e rende bene l’idea di quanto lungo e impervio possa essere il cammino verso una teoria generale o una scoperta scientifica. Il “riprovare” – nel suo doppio significato di ‘tentare di nuovo’ ma anche di ‘rigettare, criticare e confutare’ – sintetizza il rigoroso atteggiamento che lo scienziato moderno, da Galileo in poi, deve adottare.

 

Quel sol che pria d’amor mi scaldò ’l petto,

di bella verità m’avea scoverto,

provando e riprovando, il dolce aspetto

(Paradiso, Canto III, vv. 1-3)

 

Quel “Provando e riprovando” di dantesca derivazione sarà assunto a motto proprio dai discepoli di Galileo, che nel 1657 fondarono a Firenze l’Accademia del Cimento e videro in quelle parole la sintesi stessa del metodo sperimentale applicato dal loro maestro nella sua tenace e instancabile ricerca della verità.

I lavori di MIRKO sono anch’essi il frutto di un attento e ponderato studio, il risultato di un’accurata ricerca e documentazione storica e iconografica. I 16 ritratti di questi uomini illustri sono infatti arricchiti da ulteriori rappresentazioni dei momenti culminanti delle loro ricerche nonché accompagnati dagli strumenti scientifici della loro epoca o dalle invenzioni e scoperte con cui hanno rivoluzionato il pensiero facendo così avanzare la conoscenza umana.

L’abile tratto del fumettista unito alla cura per il dettaglio e alle delicate combinazioni cromatiche rende le tavole di MIRKO delle vere e proprie biografie illustrate di grande efficacia comunicativa, e per questo accessibili a tutte le età.

I disegni ad acquerello di MIRKO hanno trovato il loro approdo ideale in un pregevole libro illustrato Firenze, passeggiate nella scienza pubblicato da Vanzi Editore.

 


 

MIRKO 

Provando e riprovando. Firenze culla della Scienza

 

Genere: mostra personale

Artista: Franco Filippi, alias MIRKO

Titolo: “Provando e riprovando. Firenze culla della scienza”

A cura di: Giada Rodani,  direttore artistico

Inaugurazione: domenica 9 aprile 2017, ore 18

Luogo: OPC – Osservatorio Polifunzionale del Chianti e Parco Botanico del Chianti, Strada Provinciale di Castellina in Chianti (S.P. 101, km 9,250) – San Donato in Poggio, Barberino Val d’Elsa (Firenze). Coordinate GPS: ‪43.523099 | 11.244836

Durata: 9 aprile – 21 maggio 2017

Info: info@osservatoriochianti.it
; g.rodani@osservatoriochianti.it

Facebook: Osservatorio Polifunzionale del Chianti

Con il patrocinio di: Università degli Studi di Firenze; Unione Comunale del Chianti Fiorentino

Partners: Banca di Cambiano; SideWays

 


 

Biografia dell’artista

 

Mirko, all’anagrafe Franco Filippi, è di origini livornesi, ma nasce a Taranto il 19/05/1966 e giovanissimo si trasferisce a Trieste dove frequenta l’Istituto d’arte. A 25 anni torna in Toscana dove inizia la sua carriera di illustratore, grafico e fumettista collaborando a varie riviste e progetti editoriali.

 

Il Gioco delle Sfere di Luce

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Personale di Antonio Aiazzi.

Inaugurazione sabato 18 Giugno, ore 21

Osservatorio Polifunzionale del Chianti.

 

La mostra racchiude alcune delle opere più significative che hanno scandito l’intensa attività artistica di Aiazzi, regalando allo spettatore un coinvolgente viaggio sensoriale, fatto di forme, luci, colori, superfici specchianti, musica e movimento.
In un’arte intesa come indagine del ‘reale’ si uniscono e si mettono a confronto studi sul comportamento della materia e dell’energia, in una visione al contempo concreta e astratta, scientifica e poetica.

Seguirà osservazione astronomica con i telescopi.

INGRESSO LIBERO – NON E’ RICHIESTA LA PRENOTAZIONE

La mostra è visitabile sino al 4 settembre 2016

 

Per informazioni su inaugurazione e visite scrivere a info@osservatoriochianti.it o chiamare al 3397554145.
Siamo su Facebook: Osservatorio Polifunzionale del Chianti

SCATTI DI NUVOLE

CONCORSO FOTOGRAFICO APERTO A TUTTI.

Locandina

L’Osservatorio Meteorologico dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti organizza un concorso fotografico dedicato alla magia e alla forma delle nuvole che in cielo dipingono forme e colori sorprendenti, tali da farci rimanere con il fiato sospeso e da ispirare opere a esse dedicate.
Obbiettivo del fotografo sarà scattare foto aventi per tema le nuvole corredate da una breve descrizione sul luogo e il momento dello scatto.
La foto vincitrice darà all’autore un ingresso omaggio per due persona a una VISITA ESCLUSIVA all’OPC (valore 100 Euro).    Una giuria tecnica selezionerà alcune foto che saranno utilizzate dal maestro LUCA MATTI come base delle proprie opere artistiche. Tutt
e le foto premiate saranno esposte presso i locali dell’Osservatorio.

Leggi il regolamento completo ed invia le foto con la domanda di iscrizione compilata.
http://sentinellemeteochianti.it/concorso-fotografico-scatti-di-nuvole